Bulzi

Un piccolo gioiello che custodisce un grande tesoro: San Pietro delle Immagini
Bulzi è un piccolissimo gioiello nel cuore dell’Anglona. Il comune ha origini molto antiche, sono infatti numerose le testimonianze di un insediamento umano in epoca nuragica e prenuragica: nuraghi e domus de janas. Nella località chiamata Figone si trovano sette tombe ipogeiche a indicare la presenza di una necropoli. Si contano poi alcuni Dolmen.
Sono presenti anche tracce di un insediamento romano. Il territorio di Bulzi inoltre è ricco di reperti paleobotanici che risalgono a circa 20 milioni di anni fa; all’ingresso del centro abitato giungendo da Sedini, per esempio è possibile ammirare alcuni tronchi di palma pietrificati raccolti nel paese, che formano una colonna su cui è adagiata una Madonnina.
Attualmente Bulzi, il cui nome antico era Gulsei, conta 575 abitanti che parlano il sardo logudorese. Fin dal Medioevo tutta la zona, anche per la conformazione fisica, ha ospitato numerosi monasteri. Di uno di questi fa parte la bellissima chiesa risalente al XIII secolo, in stile romanico pisano, San Pietro delle Immagini, chiamata de su Rughifissu (del Crocifisso) o semplicemente Chiesa delle Immagini per il rilievo presente sulla lunetta del portale. La chiesa rappresenta uno dei più importanti esempi di questo stile architettonico della Sardegna e da sola merita una visita a Bulzi. L’esterno è caratterizzato dalla facciata bicroma arricchita da archetti in pietra biancastra. Del monastero accanto al quale sorgeva invece non sono rimaste che pochissime tracce.
All’interno della chiesa di San Sebastiano, edificata nella prima metà del secolo XIII è custodita una Deposizione, proveniente dalla chiesa di San Pietro delle Immagini, gruppo ligneo duecentesco composto da cinque statue policrome a grandezza naturale in legno di ontano eseguita forse in Toscana alla fine del XIII secolo.
Nel paese si trova la “Funtana Manna” fonte costruita nell’800, composta da tre distinte vasche. Le prime due, venivano usate come lavatoio, mentre la terza non comunicante con le altre due e posta all’esterno della cinta muraria, serviva da abbeveratoio. Interessantissima, sotto l’aspetto architettonico, soprattutto la fontana. Le cui quattro bocche sono perennemente alimentate da una condotta d’acqua sorgiva del tutto separata dall’acquedotto civico. Fino agli anni ’50 veniva usata dalle donne del paese per lavare i panni e forniva acqua potabile alla popolazione.
Bulzi dista dal mare (Castelsardo, Valledoria) circa 15 chilometri.